Procrastinazione e Meditazione
Uno dei 5 ostacoli
Nell’ottica Buddhista si parla dei 5 ostacoli, che sono appunto 5 ostacoli che ostacolano la pratica meditativa, e in generale tutto quello che cerchiamo di fare nella vita.
Uno di essi è Torpidità e pigrizia (Thīna-middha), e la procrastinazione è una delle sue sfaccettature.
La pratica della meditazione ci può aiutare a capire meglio i meccanismi mentali dietro questa tendenza, e lentamente ridurla.
La mente è abitudinaria
Una cosa che si impara presto, quando si pratica un minimo di consapevolezza, è di come la mente sia abitudinaria.
Se reagisco in un certo modo ad uno stimolo, sarò più propenso ad avere la stessa reazione in futuro, ed eventualmente se continuo a reagire così quella reazione potrebbe diventare un’abitudine.
La procrastinazione
Ecco, la procrastinazione non è altro che un’abitudine della mente.
Ti sarà sicuramente capitato di dover affrontare un compito che non ti andava di svolgere e di dirti: “Lo faccio domani.” E poi cosa succede domani? Succede che anche domani ti dici: “Lo faccio domani” e se succede per 1, 2, 5 o 10 volte, e se puoi evitare quella cosa, anche se non è bene per te, non la fai più.
Perché? Perché l’abitudine che si è creata nella mente è quella di rimandare “a domani” quello stimolo/situazione in particolare.
Inoltre, l’abitudine a rimandare le cose, in generale, diventa più forte, rendendo più probabile che tu finisca per rimandare “a domani” anche altre cose, più o meno importanti.
La consapevolezza ci viene in soccorso
È proprio essere consapevoli, durante questi momenti, che può aiutarci a vedere chiaramente questa abitudine e riconoscere cosa sta succedendo: stiamo evitando qualcosa a cui resistiamo.
Anzichè affrontare quella resistenza stiamo scappando, dicendoci “domani”, ma è un domani che spesso non arriva.
Se guardiamo bene potremmo renderci conto di come il problema non sia quello che dobbiamo fare, ma l’atto stesso di resistere, oppure c’è qualcos’altro che preferiremmo fare, ed è per quello che rimandiamo.
Avversione & Brama
L’atto di resistere a qualcosa, o cercare di afferrarne un altra, che sono due delle tendenze alla base della procrastinazione, sono altri 2 dei 5 ostacoli di cui parlavo prima:
Desiderio sensoriale (Kāmacchanda): il desiderio eccessivo di piaceri sensoriali, come cibo, oggetti o esperienze piacevoli.
Avversione (Vyāpāda): l'ostilità o il risentimento verso situazioni, persone o eventi.
E anche in questo caso, la consapevolezza può aiutarci a riconoscere questi comportamenti dannosi e a lasciarli andare, seppur temporaneamente, in modo da poter fare ciò che va fatto.
Ansia
Se nel tempo abbiamo costruito una forte abitudine a rimandare le cose, potremmo iniziare anche a provare ansia, perchè ci rendiamo conto, anche solo inconsciamente, di come raggiungere i nostri obiettivi sarà davvero arduo in queste condizioni.
Come agire?
Prova a portare consapevolezza nei momenti in cui tendi a rimandare le cose, e individuare quali tendenze sono presenti.
Pigrizia? Avversione? Brama?
Come ci fanno sentire queste tendenze? riusciamo ad accettarle e abbandonarle?
Cerchiamo di non forzare le cose
A volte riusciremo a riconoscere chiaramente cosa è presente, e abbandonare le tendenze negative, a volte invece no, e finiremo per rispondere come facciamo sempre a quel tipo di stimolo.
È un cambiamento che possiamo fare lentamente, un piccolo passo alla volta, raramente riusciremo a fare cambiamenti repentini con le abitudini della mente.
Meditazione
Se non riusciamo a essere consapevoli in quelle situazioni, sarà difficile apportare cambiamenti.
Stabilire una pratica di meditazione può aiutarci a portare consapevolezza nelle situazioni descritte sopra e, di conseguenza, a eliminare gradualmente le tendenze negative.
Ricordi quello che ho scritto prima sul fatto che la mente è abitudinaria? Ecco, questo vale anche per le abitudini positive, come la consapevolezza.
Se alleni ripetutamente la tua mente attraverso la meditazione, essere consapevole diventerà, col tempo, un'abitudine.
Una mente che riconosce chiaramente i propri errori riesce ad abbandonarli molto più facilmente.
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